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(Ulassai, 1919-Cardedu, 2013)

English

1932 Enrolled at the Istituto Magistrale in Cagliari. One of her teachers was the writer Salvatore Cambosu, and a deep, long-lasting relationship of mutual esteem was formed.

1939 Moved to Rome to study at the Liceo Artistico, and was a student of the sculptor Marino Mazzacurati.

1943 Left Rome at the height of the Second World War and went to Venice to attend the Academy of Fine Arts, under the famous sculptor Arturo Martini. This crucial experience was an important influence on her artistic career.

1945 When the war ended she returned to Sardinia after an eventful journey. This return marked the beginning of a difficult period, a time of disorientation and dissatisfaction during which she re-established her links with Cambosu, a relationship that gave her support and encouragement.

1946-49 Taught at the Women’s Technical Institute in Cagliari. Here, in 1947, she met the writer Giuseppe Dessì, another important figure in her life, and in 1955 the German photographer Marianne Sin-Pfältzer. The two women established a productive, mutually beneficial expressive and visual relationship. She made a ceramic panel for the Home for War Wounded and Mutilated on the subject of peace, a work she fired at the studio of ceramicist Emilia Palomba. The two artists spent some time together and shared technical and stylistic knowledge. She exhibits in Cagliari in various occasions.

1957 The Obelisco gallery in Rome held an exhibition of her work with black and white pieces on paper, curated by the critic Marcello Venturoli.

1958 Moved to the capital, where she taught drawing at a junior high school.

1959-69 Tried out new forms and materials, leading to the creation of the Telai and Pani series.

1971 Exhibited a series of canvasses at the Schneider Gallery in Rome. The exhibition was curated by Venturoli and was accompanied by a catalogue.

1978 Mirella Bentivoglio, artist and theoretician of the Poesia Visiva movement, invited her to take part in “Materializzazione del linguaggio”, a collective exhibition at the Magazzini del Sale during the XXXVII Venice Biennale.

1979 The year of her first environmental intervention, La casa cucita, (The Sewn House) Selargius (Cagliari), which was followed by other landscape-based interventions. During this decade she broadened her research on shapes, concepts and materials. Using fabric and yarn she began to create her Libri Cuciti (Sewn Books) and the Geografie.

1981 She created her most significant work, Legarsi alla montagna (Binding to the Mountain), carried out in Ulassai with the involvement of the entire community. The artist Tonino Casula documented this collective work on video.

1982 Produced a Via Crucis (Stations of the Cross) for the parish church of Ulassai and installed one of her works on the ceiling of the public wash house. The work was then joined by interventions by Costantino Nivola, Guido Strazza and Luigi Veronesi.

1984 Continued with her proposals for interventions in her local area. She completed L’alveare del poeta (The Poet’s Beehive) at Orotelli, a work dedicated to Salvatore Cambosu, author of the book Miele amaro (Bitter Honey) (Vallecchi, 1954) and planned “La disfatta dei varani” at Camerino, in the Marche region.

1992-93 Created La strada del rito (The way of ritual) Le capre cucite (Stitched Goats) and La scarpata (The Escarpment) in the Ulassai region.

1994-96 Held her crucial exhibition Inventare altri spazi (Inventing Other Spaces) in the stables of Palazzo Ruspoli, exposing her to a much wider public. She left Rome definitively and settled in Cardedu. In 1996 she created the important book La barca di carta (The Paper Ship).

1999-2001 Dedicated herself, initially with Alik Cavaliere, to a project for the Museo dell’Olio della Sabina in Castelnuovo di Farfa, in collaboration with the architects Sveva di Martino and Mao Benedetti.

2002 Produced a series of works in the Ulassai area - I pensieri sull’arte (Thoughts on Art), Il muro del groviglio (The Wall of Tangle) (Porto Frailis, 2004) and La casa delle inquietudini (House of Anxieties) (2005).

2004 Awarded an honorary degree in Literature by Cagliari University.

2006 The Museum of Contemporary Art “La Stazione dell’Arte” was opened in the abandoned former railway station in the outskirts of Ulassai. The museum was dedicated entirely to her work. The artist herself contributed around 140 significant works from her artistic career.

2011 Her work Orme di leggi (Footprints of Laws) was awarded the “Premio Camera dei Deputati per il 150° dell’Unità d’Italia” and was installed on site. The same year saw the installation in Nuoro of her work Omaggio a Grazia Deledda (Homage to Grazia Deledda), the last of her installations, dedicated to the Nuoro-born writer.

2013 Maria Lai died on 16 April.

2017-19 The Venice Biennale and Documenta 14 in the twin venue of Athens and Kassel dedicated a sizeable space to her work. Ilisso published a complete monograph by Elena Pontiggia. This was followed by exhibitions held at the Uffizi (Pitti, Florence, 2018) and MAXXI (Rome, 2019), ushering in a period of public and institutional recognition and appreciation.

Italiano

1932 Si iscrive all’Istituto Magistrale di Cagliari. Fra i docenti vi è lo scrittore Salvatore Cambosu col quale instaura un profondo e duraturo rapporto di stima.

1939 Si trasferisce a Roma per studiare al Liceo Artistico, allieva dello scultore Marino Mazzacurati.

1943 Lascia Roma in pieno conflitto mondiale e si reca a Venezia per frequentare l’Accademia di Belle Arti col celebre scultore Arturo Martini, esperienza cruciale per il riverbero successivo sulla sua ricerca.

1945 Finita la guerra torna nell’Isola dopo un viaggio rocambolesco. Questo rientro segna l’inizio di un periodo difficile, di disorientamento e insoddisfazione, durante il quale riallaccia i rapporti con Cambosu che la sostiene e incoraggia.

1946-49 Insegna presso l’Istituto Tecnico femminile di Cagliari, dove nel 1947 conosce lo scrittore Giuseppe Dessì, altra sua figura di riferimento, e nel 1955 la fotografa tedesca Marianne Sin-Pfältzer con la quale instaura un proficuo rapporto di scambio sul piano espressivo/visivo. Realizza un pannello ceramico per la Casa dei Mutilati e Invalidi di Guerra sul tema della Pace, lavoro che cuoce presso la ceramista Emilia Palomba della quale condivide alcuni passaggi tecnici e stilistici. Espone a Cagliari in diverse occasioni.

Ritratto di Maria Elena Cannas, 1952
Ritratto di Maria Elena Cannas, 1952
Ritratto di Salvatore Cambosu, 1952, Cagliari, Musei Civici
Ritratto di Salvatore Cambosu, 1952, Cagliari, Musei Civici

1957 La galleria L’Obelisco di Roma organizza una sua mostra con opere in bianconero su carta, curata dal critico Marcello Venturoli.

Pieghevole della mostra personale di Maria Lai alla Galleria dell’Obelisco, Roma, febbraio 1957
Pieghevole della mostra personale di Maria Lai alla Galleria dell’Obelisco, Roma, febbraio 1957

1958 Si trasferisce in forma stabile nella capitale dove insegna presso la scuola media come docente di Disegno.

1959-69 Sperimenta nuove forme e nuovi materiali, nascono le serie Telai e Pani.

Gregge, 1959, Sassari, collezione della Provincia
Gregge, 1959, Sassari, collezione della Provincia
Paesaggio, 1963
Paesaggio, 1963
Telaio del meriggio, 1967, Ulassai, Stazione dell’Arte
Telaio del meriggio, 1967, Ulassai, Stazione dell’Arte

1971 Espone una serie di Telai alla Galleria Schneider a Roma. La mostra è curata da Venturoli ed è documentata con un catalogo.

1978 L’artista e teorica del movimento di Poesia Visiva Mirella Bentivoglio la invita a partecipare alla mostra “Materializzazione del linguaggio”, esposizione collettiva presso i Magazzini del Sale durante la XXXVII Biennale di Venezia.

1979 È l’anno del suo primo intervento ambientale La casa cucita, Selargius (Cagliari), a cui seguiranno altri interventi sul paesaggio. In questo decennio allarga la sua ricerca su forme, concetti e materiali. Con stoffe e fili inizia a realizzare i Libri cuciti e le Geografie.

1981 Concretizza la sua opera più significativa, Legarsi alla montagna, realizzata a Ulassai col coinvolgimento dell’intera comunità. L’artista Tonino Casula documenta l’opera collettiva attraverso un video.

Legarsi alla montagna, Ulassai, settembre 1981, cartolina con inserti di colore e filo celeste
Legarsi alla montagna, Ulassai, settembre 1981, cartolina con inserti di colore e filo celeste
Legarsi alla montagna, Ulassai, settembre 1981 (foto Piero Berengo Gardin, Archivio Maria Lai)
Legarsi alla montagna, Ulassai, settembre 1981 (foto Piero Berengo Gardin, Archivio Maria Lai)

1982 Realizza una Via Crucis per la chiesa parrocchiale di Ulassai e installa una sua opera a soffitto nel lavatoio pubblico; l’opera sarà poi affiancata da interventi di Costantino Nivola, Guido Strazza e Luigi Veronesi.

1984 Prosegue con le proposte di intervento sul territorio: realizza a Orotelli L’alveare del poeta, opera dedicata a Salvatore Cambosu autore del libro Miele amaro (Vallecchi, 1954) e progetta La disfatta dei varani a Camerino nelle Marche.

L’alveare del poeta, Orotelli, 1984 (foto Archivio Maria Lai)
L’alveare del poeta, Orotelli, 1984 (foto Archivio Maria Lai)
Maria Lai controlla i Varani, elementi da lei realizzati per l’operazione La disfatta dei varani, Roma, 1983 (foto M.R. Guarini)
Maria Lai controlla i Varani, elementi da lei realizzati per l’operazione La disfatta dei varani, Roma, 1983 (foto M.R. Guarini)
Mondo incandescente, 1988, Ulassai, Stazione dell’Arte (foto Archivio Maria Lai)
Mondo incandescente, 1988, Ulassai, Stazione dell’Arte (foto Archivio Maria Lai)
Sasso, 1990 circa
Sasso, 1990 circa
Maria Pietra, 1991
Maria Pietra, 1991

1992-93 Realizza nel territorio di Ulassai La strada del rito, Le capre cucite e La scarpata.

La scarpata, 1993, Ulassai (foto Archivio Maria Lai)
MonLa scarpata, 1993, Ulassai (foto Archivio Maria Lai)

1994-96 Tiene la cruciale esposizione presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli, Inventare altri spazi, che la impone al largo pubblico. Lascia definitivamente Roma e si stabilisce a Cardedu. Nel 1996 realizza il fondamentale volume La barca di carta.

Il tempo dell’arte, 1997, strada di San Gemiliano, Tortolì
Il tempo dell’arte, 1997, strada di San Gemiliano, Tortolì

1999-2001 Si dedica, inizialmente con Alik Cavaliere, al progetto per il Museo dell’Olio della Sabina a Castelnuovo di Farfa, coadiuvata dagli architetti Sveva di Martino e Mao Benedetti.

Marchio del Museo (Seme), 1999, Museo dell’Olio, Castelnuovo di Farfa
Marchio del Museo (Seme), 1999, Museo dell’Olio, Castelnuovo di Farfa
In sa matt’e s’olia n. 2, 1999, Fondazione di Sardegna
In sa matt’e s’olia n. 2, 1999, Fondazione di Sardegna

2002 Realizza una serie di opere dislocate nel territorio di Ulassai: I pensieri sull’arte, Il muro del groviglio (Porto Frailis, 2004) e La casa delle inquietudini (2005).

Il volo del gioco dell’oca, 2002, tavola, dadi e segnaposti
Il volo del gioco dell’oca, 2002, tavola, dadi e segnaposti

2004 Le viene conferita la laurea honoris causa in Lettere dall’Università degli studi di Cagliari.

2006 Alla periferia di Ulassai, negli edifici dismessi dell’ex stazione ferroviaria, viene inaugurato il Museo di Arte Contemporanea “La Stazione del l’Arte”, interamente dedicato al suo lavoro, con la donazione da parte dell’artista di circa 140 opere significative del suo percorso.

Telaio, 2008, Aggius
Telaio, 2008, Aggius

2011 La sua opera Orme di leggi si aggiudica il “Premio Camera dei Deputati per il 150° dell’Unità d’Italia” e viene collocata in sede. Nell’anno progetta a Nuoro Omaggio a Grazia Deledda, ultima sua opera installativa, dedicata alla scrittrice nuorese.

Omaggio a Grazia Deledda, 2011-12, parco della Solitudine, Nuoro
Omaggio a Grazia Deledda, 2011-12, parco della Solitudine, Nuoro

2013 Muore il 16 aprile.

2017-19 La Biennale di Venezia e Documenta 14 nella duplice sede di Atene e Kassel, dedicano una importante sezione al suo lavoro. La Ilisso pubblica una completa monografia, curata da Elena Pontiggia. Seguono mostre organizzate dagli Uffizi (Pitti, Firenze, 2018) e dal MAXXI (Roma, 2019), inaugurando una fortunata stagione di consensi di pubblico e istituzioni.

Francais

1932 Elle s’inscrit à l’istituto magistrale (l’école normale primaire italienne) de Cagliari. Parmi ses enseignants, il y a l’écrivain Salvatore Cambosu avec lequel elle instaure une relation d’estime profonde et durable.

1939 Elle s’installe à Rome pour étudier Arts au lycée, en tant qu’élève du sculpteur Marino Mazzacurati.

1943 Elle quitte Rome en plein conflit mondial et se rend à Venise pour fréquenter l’Académie des Beaux-Arts avec le célèbre sculpteur Arturo Martini. C’est une expérience cruciale qui influencera sa recherche artistique.

1945 La guerre terminée, elle revient en Sardaigne après un voyage rocambolesque. Ce retour marque le début d’une période difficile, de désorientation et d’insatisfaction, au cours de laquelle elle reprend contact avec Cambosu, qui la soutient et l’encourage.

1946-49 Elle enseigne à l’Institut technique féminin de Cagliari, où en 1947 elle connaît l’écrivain Giuseppe Dessì - qui deviendra une autre figure de référence pour Lai - et en 1955 la photographe allemande Marianne Sin-Pfältzer avec laquelle elle instaure un fructueux rapport d’échange sur le plan expressif/visuel. Elle réalise un tableau en céramique sur le thème de la Paix pour la Maison des Mutilés et des Invalides de Guerre, ouvrage qu’elle cuit chez la céramiste Emilia Palomba, dont elle approuve quelques passages techniques et stylistiques. Elle expose à Cagliari à plusieurs reprises.

1957 La galerie L’Obelisco de Rome organise une exposition, organisée par le critique Marcello Venturoli, avec ses œuvres en noir et blanc sur papier.

1958 Elle s’établit dans la capitale italienne où elle enseigne Dessin au collège.

1959-69 Elle expérimente de nouvelles formes et de nouveaux matériaux, les séries des Métiers à tisser et des Pains voient le jour.

1971 Elle expose une série de Métiers à tisser à la Galerie Schneider à Rome. L’exposition, organisée par Venturoli, est documentée par un catalogue.

1978 L’artiste et théoricienne du mouvement de Poésie Visuelle Mirella Bentivoglio l’invite à participer à l’exposition collective "Matérialisation du langage” aux Magasins du Sel pendant la trente-septième Biennale de Venise.

1979 C’est l’année de sa première pièce de l’art environnemental La casa cucita (La maison cousue) à Selargius (Cagliari), qui sera suivie d’autres interventions sur le paysage. Au cours de cette décennie, elle élargit sa recherche sur les formes, les concepts et les matériaux. Avec des étoffes et des fils, elle commence à réaliser les Livres cousus et les Géographies.

1981 Elle concrétise son œuvre la plus significative, Legarsi alla montagna (Se lier à la montagne), réalisée à Ulassai avec la participation de toute la communauté. L’artiste Tonino Casula documente l’œuvre collective à travers une vidéo.

1982 Elle réalise une Via Crucis pour l’église paroissiale d’Ulassai et installe l’une de ses œuvres à plafond dans le lavoir public; l’œuvre sera après accompagnée d’ interventions de Costantino Nivola, Guido Strazza et Luigi Veronesi.

1984 Elle poursuit avec les projets d’intervention sur le territoire : elle réalise à Orotelli l’œuvre L’alveare del poeta (La ruche du poète), dédiée à l’écrivain Salvatore Cambosu, auteur du livre Miele amaro (Vallecchi, 1954). En outre, elle conçoit La disfatta dei varani (La défaite des varans) à Camerino dans les Marche.

1992-93 Elle réalise sur le territoire d’Ulassai La strada del rito (La route du rituel), Le capre cucite (Les chèvres cousues) et La scarpata (L’escarpement).

1994-96 C’est l’année de l’exposition cruciale Inventare altri spazi (Inventer d’autres espaces) aux Écuries du Palazzo Ruspoli, qui l’impose au grand public. Elle quitte définitivement Rome et s’installe à Cardedu. En 1996, elle réalise le volume fondamental La barca di carta (Le bateau en papier).

1999-2001 Elle se consacre, d’abord avec Alik Cavaliere, au projet pour le Musée de l’Huile de la Sabine à Castelnuovo di Farfa, aidée par les architectes Sveva Di Martino et Mao Benedetti.

2002 Elle réalise une série d’œuvres réparties sur le territoire d’Ulassai : Les Pensées sur l’art, Le Mur de l’enchevêtrement (Porto Frailis, 2004) et La Maison des inquiétudes (2005).

2004 Elle reçoit le doctorat honoris causa en Lettres par l’Université de Cagliari.

2006 À la périphérie d’Ulassai, dans les bâtiments abandonnés de l’ancienne gare, est inauguré le Musée d’Art Contemporain "La Stazione dell’Arte” (La Gare de l’Art) entièrement dédié à son travail. L’artiste donne au musée environ 140 œuvres significatives de son parcours.

2011 Son œuvre Orme di leggi (Empreintes de lois) remporte le “Prix de la Chambre des députés pour le 150ème anniversaire de l’Unité d’Italie", et l’ouvrage est placée sur place. Au cours de l’année, elle conçoit à Nuoro Omaggio a Grazia Deledda (Hommage à Grazia Deledda), sa dernière œuvre d’installation, dédiée à l’écrivain de Nuoro.

2013 Elle meurt le 16 avril.

2017-2019 La Biennale de Venise et Documenta 14 - dans le double site d’Athènes et de Cassel - consacrent une importante section à son travail. Ilisso publie une monographie complète, sous la direction d’Elena Pontiggia. À suivre, des expositions organisées par la Galerie des Offices (Pitti, Florence, 2018) et par le MAXXI (Rome, 2019). C’est le début d’une heureuse saison de consensus du public et des institutions.